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La redazione

PNRR: Claudio Anastasio scelto da Meloni per guidare 3-I Spa

Aggiornamento: 1 ott

È Claudio Anastasio la persona scelta da Giorgia Meloni per ricoprire il ruolo di presidente della nascente 3-I SpA, la software house con il compito di sviluppare, manutenere, gestire soluzioni software e servizi informatici a favore di Inps, Istat e Inail, prevista nel PNRR dal Governo Draghi.


Ieri, 28 novembre, Anastasio ha firmato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri la lettera di incarico come “amministratore legale rappresentante, ai sensi dell’art. 28, comma 3, del decreto legge 36/2022, della Società 3-I S.p.A.”


“Innovare è considerare ogni punto di arrivo un punto di partenza”

53enne, romano, Claudio Anastasio è conosciuto, soprattutto, per essere stato il fondatore di tNotice, società specializzata nella raccomandata elettronica. Nel suo CV si legge una vita professionale trascorsa ad innovare il servizio postale grazie al digitale ed è specializzato nel regolamento eIDAS sull’identità digitale, che fornisce una base normativa a livello comunitario per i servizi fiduciari e i mezzi di identificazione elettronica degli stati membri. Il suo motto è: “Innovare è considerare ogni punto di arrivo un punto di partenza”.

Così, il governo Meloni ha valutato il dossier “3-I SpA” e va avanti nel far nascere la prima software house pubblica a servizio del welfare.

È anche una risposta concreta al principio di sovranità digitale italiana ed europea. E così manca davvero poco per la costituzione della società 3-I S.p.A. Manca il DPCM con cui nominare, ufficialmente, i 2 consiglieri esterni. Per queste nomine governative, il ministero del Lavoro ha designato Maurizio Mesci, professore universitario, mentre Claudio Anastasio è il consigliere scelto direttamente da Giorgia Meloni: come detto, lui sarà il presidente della società 3I SpA.


3-I S.p.A, come sarà composto il CdA

Il consiglio di amministrazione della società è composto da cinque membri, di cui uno nominato dal Presidente del Consiglio dei ministri o dal Ministro delegato per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, con funzioni di presidente e uno nominato dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali. I restanti tre membri sono designati, uno ciascuno, dagli Istituti INPS, INAIL e ISTAT, tra gli appartenenti al proprio personale dirigenziale, e sono nominati con decreto delle rispettive amministrazioni vigilanti.


Le funzioni della società 3I SpA?

Le tre “I” sono quelle di INPS, INAIL e ISTAT e con l’articolo 28 del decreto-legge per le misure urgenti di attuazione del PNRR, approvato dal governo Draghi, si attribuisce a 3-I il compito dello sviluppo, della manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore di:

  • INPS, INAIL e ISTAT

  • nonché della Presidenza del Consiglio dei ministri,

  • del Ministero del lavoro e delle politiche sociali,

  • dell’Agenzia Nazionale per la cybersicurezza nazionale (ACN)

  • e delle altre pubbliche amministrazioni centrali.


“Uno spreco rinunciare ai 155 milioni di euro del PNRR previsti per la nascita di 3-I”

Il governo Meloni va avanti con 3-I, perché sarebbe uno spreco rinunciare ai 155 milioni di euro del PNRR previsti per la nascita della società del Governo di sviluppo software per Inps, Inail, Istat, Palazzo Chigi, Agenzia cyber nazionale e ecc…

Così la costituzione della società, davanti al notaio, ci sarà.

Poi ci sarà una “fase di approfondimento” per capire come realmente realizzare il piano industriale e l’assetto della nuova software house. Quello che è certo, almeno questo è stato garantito ai lavoratori dei tre Istituti interessati dal ministero del Lavoro, “non saranno spogliati gli enti di informatica”. Quindi nessun licenziamento in vista per gli informatici di Inps, Inail e Istat e “la società recluterà nuove risorse sul mercato delle competenze”, ha già detto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, il principale ideatore di 3-I Spa.

Secondo Tridico e il direttore generale dell’Istituto Nazionale Previdenza Sociale, con la nascita della prima software house pubblica a servizio del welfare si riuscirebbe ad essere autosufficienti al 50% in Inps per la necessità di sviluppo di software già nei prossimi anni.

(fonte Key4biz)

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