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Music Day 2025: intervista esclusiva al maestro Franco Mussida

Alessandro Bottero

Aggiornamento: 3 mar

L’8 e il 9 febbraio si è svolto a Roma al Mercure Rome West Hotel, l’edizione 2025 del Music Day, evento che riunisce appassionati musicali, amanti del Vinile da collezione, musicisti, editori e collezionisti.


Franco Mussida

La manifestazione ha avuto un buon riscontro di pubblico, e nelle due sale più corridoio dove si trovavano gli espositori era possibile cercare rarità per completare le collezioni personali. Girando tra i vari stand si potevano trovare le ultime annate della rivista Raropiù; il vinile con la colonna sonora di Io sto con gli Ippopotami, con annessa busta promozionale; uno stand con libri italiani ed esteri dedicati ai Beatles; lo stand della casa editrice BloodBuster, specializzata in saggistica dedicata al cinema di genere e in alcuni casi accanto ai vinili o ai 45 giri si potevano trovare anche audiocassette vintage originali, forse il nuovo trend nel collezionismo. Ma oltre alla compravendita il Music Day è anche un momento di incontro con musicisti e autori.



Tra i nomi di quest’edizione che hanno animato gli incontri del cartellone i fratelli De Angelis; Sergio Cammariere; il maestro Franco Godi, per la presentazione della prima edizione in assoluto dal 1975 della colonna sonora del film L’Esorciccio, compresi i due brani presenti nel 45 giri uscito all’epoca, cantati da Franco Franchi e Lino Banfi; e soprattutto Franco Mussida, maestro indiscusso del prog italiano, ex chitarrista della Premiata Forneria Marconi, musicista, fondatore del CPM a Milano (Centro Professione Musica), scultore, e scrittore venuto per promuovere il suo ultimo libro, Il Bimbo del Carillon, edito da Salani. L’incontro col maestro Mussida si è svolto domenica 9 febbraio alle 11: 30 in una sala gremita di pubblico e giornalisti, tra i quali abbiamo riconosciuto Renato Marengo, uno dei nomi dietro la nuova incarnazione del bimestrale Ciao 2001. Condotto da Guido Bellachioma, direttore del bimestrale Prog, l’incontro è stato introdotto da un brano composto da Mussida, una meditazione voce e chitarra classica che invocava un buon anno a ognuno.


Franco Mussida

Si è poi passati a esaminare il libro, il quarto scritto da Mussida, che ha tenuto a sottolineare come in quest’opera abbia voluto riflettere, usando diversi registri narrativi, sul senso e sul concetto stesso di Musica e/o Suono, da lui inteso come un codice (o se vogliamo un linguaggio) del tutto unico, diverso dal codice concettuale o logico/matematico.


Dopo un’esposizione che ha toccato anche aspetti della vita quotidiana di Mussida, come il suo impegno nelle carceri e nelle comunità di recupero, servizio che il maestro ha tenuto a precisare serve soprattutto a lui per “aiutarlo a imparare a non giudicare” e un saluto audio di Gianni Nocenzi, tastierista del Banco del Mutuo Soccorso, l’incontro si è chiuso con un altro brano di Mussida, ispirato da un quadro che ha all’ingresso della sua scuola di musica.


Al termine della presentazione incontriamo il maestro Mussida, per un’intervista esclusiva per Plusnews.


Franco Mussida

Questo libro sembra quasi delineare un’estetica del suono, come chiave di lettura per entrare in maggiore sintonia col il mondo che ci circonda. È un percorso che intende portare avanti anche nei prossimi libri, se avrà modo di scriverli?

Mussida: Sicuramente, ma anche nei prossimi concerti, nelle prossime sculture, e nei prossimi dischi. È un discorso a tutto campo, e come dicevo anche nel corso dell’incontro, ritenendomi ormai un Rappresentante degli Ascoltatori, più che un semplice musicista, è un percorso che coinvolge me e chiunque mi seguirà per riuscire a entrare sempre di più nel codice di comunicazione della Musica.


Nel corso dell’incontro è sembrato emergere il tema dell’armonia, forse anche con un richiamo a Pitagora e all’Armonia fondamentale del mondo e all’eleganza del suono, alla sua verità intrinseca. Possiamo dire che l’eleganza e la bellezza ci salveranno?

Mussida: L’eleganza e la bellezza sono sempre presenti in tutto quello che ci circonda. Forse più che dire che loro ci salveranno, lo sforzo è nostro nel riconoscere ciò che è continuamente presente attorno a noi. Riguardo a Pitagora poi va detto che era soprattutto un matematico. La matematica è una cosa bellissima, ma credo che ancora più bella della matematica che consocia, è quella che ancora non conosciamo, tutto il mistero che aspetta solo che noi lo riconosciamo.

 

Franco Mussida

Qual è stato secondo lei il contributo unico e che solo la PFM avrebbe potuto dare al mondo della musica italiana?

Mussida: Le nostre storie personali, e il nostro essere riusciti ad unirci in una famiglia, una famiglia artistica, in cui ognuno aveva un suo ruolo fondamentale hanno sicuramente aiutato a dare un qualcosa di personale agli ascoltatori. Forse la cosa si può sintetizzare nel nostro essere stati i trasmettitori di un’atmosfera che negli anni dal 1967 al 1974 ha dato vita a quella che nel mio libro ho definito una Nuvola, l’occhio del ciclone che collega Terra e Cielo, liberando energie inaspettate

 

Cosa ne pensa della musica generata dall’Intelligenza Artificiale?

Mussida: Una macchina non può realmente creare musica, perchè la musica è anche memoria di quel che abbiamo vissuto, e questo può farlo solo un essere umano. Una macchina può ricopiare tutto quel che ha fatto un uomo e rielaborarlo, ma mancherà sempre di questo elemento del ricordo, e quindi non riuscirà mai a fondere il Suono con la memoria. In realtà una macchina o un’IA non realizzerà mai vera musica, ma sarà solo in grado di rielaborare suoni già creati dall’uomo.

 
 

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