Si fa chiamare “Uno Sbirro qualunque” il misterioso rapper - poliziotto incappucciato che sta spopolando nel web attraverso le sue canzoni, in cui si raccontano le storie di un ragazzo che di professione ha scelto di servire il suo paese un lavoro spesso non facile sia per la pericolosità sia perché gli agenti a volte sono visti male dalle persone. Alle spalle lo Sbirro ha già diverse canzoni di cui una dedicata ai magistrati Falcone e Borsellino ed una dedicata a Willy Duarte Monteiro, il ragazzo di Colleferro uccisobarbaramente a furia di botte mentre cercava di difendere unamico.
Noi abbiamo raggiunto telefonicamente lo Sbirro per farci raccontare la sua storia.
Sbirro da quanto tempo fai il poliziotto?
Sono circa quattro anni, ho realizzato il sogno di una vita e amo moltissimo il mio mestiere anche se a volte è fatto di momenti duri e difficili.
Sulla tua pagina Instagram sostieni di non essere un rapper ma chiedi a chi ti segue di ascoltare la tua musica e di riflettere, da dove nasce la voglia di mettere i tuoi racconti in versi?
Sin da piccolo scrivevo poesie, la musica poi è sempre stata una mia passione, devo dire anche grazie alla mia famiglia che ne ascoltava tanta. Il rap è un genere che ho sempre amato mi piace Fabri Fibra, però ho notato che in questi ultimi anni i rapper tendono spesso a parlare più di soldi e sesso piuttosto che di storie vere e dei problemi della gente. Io ho deciso di raccontare il mio lavoro, soprattutto per far cadere certi pregiudizi da parte della gente che spesso vede le Forze dell’Ordine come persone che esercitano il loro potere in modo eccessivo o ingiusto, noi siano uomini e donne in divisa è vero, ma dietro questa ci sono persone con pensieri e sentimenti.
Nel 1994 il bravissimo e compianto Giorgio Faletti si presentòal Festival di Sanremo con la canzone “Signor tenente” che era un chiaro richiamo alle stragi di Capaci e via D’Amelio, e voleva essere anche un brano di denuncia delle condizioni lavorative delle forze dell’ordine, ti rifai un po’ a lui nei tuoi brani?
No, conosco il brano ma non mi sono rifatto a lui, ho solo cercato di raccontare le mie esperienze e quelle dei miei colleghi, tutto è partito dal fatto che ho visto spesso i ragazzi d’oggi andare contro le Forze dell’Ordine, anche il web spesso lancia messaggi sbagliati e quindi io ho deciso di “svegliare” i giovani e di fargli capire cosa veramente vuol dire fare questo mestiere, a volte davvero rischioso.
I tuoi video girano tantissimo sulle varie piattaforme e suoi social e moltissimi sono i commenti sia positivi che negativi. Ti aspettavi tanta visibilità?
Sapevo che il messaggio era forte ma non mi aspettavo questo boom, tanto da diventare un caso nazionale, quando qualcuno mi fa una critica cerco di rispondergli e di spiegargli cosa vogliono dire le mie canzoni e che tipo di lavoro è davvero quello del poliziotto. Posso dire di essere riuscito diverse volte a far cambiare idea a chi mi criticava.
A parte i testi che riguardano il tuo lavoro in Polizia, dentro le tue canzoni c’è spazio anche per le tue esperienze più intime legate all’amore ed hai sentimenti?
Si, non mi sono voluto precludere nessun argomento, mi piace parlare di me è una valvola di sfogo, le cose che non direi a nessuno le dico cantando il rap.
E’ prevista l’uscita di album?
Si, se tutto va bene dovrebbe uscire tra qualche settimana.
Tu usi i social come Instagram anche per aiutare i giovani, ad esempio hai suggerito a chi dovesse essere in difficoltà (perché magari vittima di abusi, violenze o bullismo) di chiedere aiuto usando l’App della Polizia di Stato “Youpol”.
Voglio sfruttare la mia visibilità per far conoscere ed aiutare le persone in difficoltà, quando ho messo il post in cui davo indicazioni su questa applicazione mi sono arrivati per esempio tantissimi messaggi e tante segnalazioni di ragazzi e ragazze con problemi di bullismo ed a modo mio ho cercato di dargli una mano.
Pensi di essere un buon esempio per i giovani?
Mi contattano persone di tutte le età, tanti mi hanno scritto perché sognano di entrare nelle Forze dell’Ordine, ed ascoltandomi hanno trovato il coraggio di dirlo ad amici e famiglia. Mi chiedono consigli su come allenarsi fisicamente e quale percorso scolastico seguire.
I tuoi colleghi della Polizia apprezzano, anche se non sanno ovviamente che sei tu il rapper, il lavoro di “Uno Sbirro qualunque”?
Tutti quelli con cui mi è capitato di parlare anche per vie traverse lo apprezzano e questo mi rende davvero felice ed orgoglioso.
Grazie Sbirro per la bella chiacchierata.
Grazie a voi.
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