I manga e gli anime si strutturano su generi, come i romanzi e i film, e su target, in base alle fasce d’età e al sesso di appartenenza. Ci sono però dei personaggi e degli immaginari che sono trasversali, che piacciono a prescindere dall’età o dal fatto che si sia o ragazzi o ragazze: tra questi spiccano gli universi e le figure del maestro Leiji Matsumoto, che è partito alcuni giorni fa per il suo viaggio oltre le stelle, lasciando il mondo degli appassionati dei manga e degli anime in lutto, perché di figure come lui ne sono esistite e ne esistono poche.
Le storie di Matsumoto hanno messo d’accordo un pubblico vasto e eterogeneo, grazie alle trame, ai valori espressi e ai personaggi che solcano i suoi mari di stelle: gli uomini sono indimenticabili, a cominciare dall’iconico Capitan Harlock, ma le donne non sono da meno, e anzi, spesso sono loro ad essere ancora più iconiche.
L’altra metà del cielo, nelle opere del sensei, si presenta a prima vista come popolata da creature bellissime e evanescenti, dai lunghi capelli per lo più biondi e dal corpo flessuoso, con tratti presi dalla protagonista del film Marianne de ma jeunesse di Julien Duvivier. Ma, conoscendole meglio, ci si accorge che la loro bellezza è supportata da caratteri fuori dal comune e da un’importanza enorme nell’economia della storia, dove sono davvero loro a fare la differenza per tutti, eroi in testa.
Capitan Harlock è un outsider e un ribelle, un personaggio che fa innamorare di sé spettatrici e comprimarie, e le donne che incrociano la sua vita, in maniera insolita, perché non esiste nessuna sua anima gemella definitiva, sono tutte interessanti, partendo dalla serie del 1977, quella che ha . Sull’Arkadia c’è Meeme, in italiano Meet, aliena del distrutto pianeta Jura, è un aliena misteriosa, dai forti poteri telepatici, molto empatica verso gli altri, legatissima ad Harlock, e alla fine partirà con lui verso le stelle nell’ultimo viaggio. A combattere con il pirata e il suo equipaggio c’è anche Yukie, una ragazza figlia di uno scienziato ribelle, liberata da Harlock dopo che era stata arrestata.
Le nemiche di Harlock sono una stirpe di donne guerriere, le Mazoniane, con richiami alle Amazzoni dell’antichità, imparentate con le piante, ma anche coloro che portarono la vita sulla Terra ispirando le prime civiltà. La loro regina, Raflesia, è in realtà umana, ed è in cerca di un pianeta per la sua gente, rivolgendosi verso la Terra di cui ha visto la decadenza portata dagli esseri umani.
Nella saga di Harlock compare anche Emeraldas, una piratessa galattica, sorta di contraltare di Harlock al femminile, amata da Tochiro, il migliore amico del protagonista: nella serie del 1977 fa solo una comparsata, decidendo poi di partire per l’immensità dello spazio dopo la morte del suo amore. Nel film L’Arkadia della mia giovinezza e nella serie del 1982, sorta di prequel anche se non coerente, Emeraldas è ancora più importante, ed è stata poi protagonista di altre storie, anche incentrate su di lei, tra manga e OAV, oltre a comparire nella rilettura del poema di Wagner L’anello dei Nibelunghi. Ne L’Arkadia della mia giovinezza compare quella che è forse l’unica fidanzata ufficiale del pirata, la bella e coraggiosa Maya, destinata ad una fine tragica e prematura.
Del resto, Leiji Matsumoto ha costruito intorno alle sue opere principali un universo condiviso, come e più di altri suoi colleghi, spesso però con scelte narrative costruite strada facendo, e questo coinvolge anche i personaggi femminili.
La regina dei mille anni presenta una fine del mondo incombente, intorno ad una ragazza, Yukino o Kira nell’edizione italiana, che si rivela poi essere la sovrana del titolo, capace di salvare la Terra rinunciando per sempre a tornare sul suo pianeta Lametal. Ma Yukino, in opere successive, come Galaxy Express 999 e Maetel Legend, diventerà la perfida regina Prometheum del pianeta meccanico Lamethl, e troverà a contrastarla le sue due figlie, Emeraldas appunto, e Maetel, protagonista di Galaxy Express 999.
Galaxy Express 999 è l’opera della vita di Leiji Matsumoto, a cui ha dedicato tutta la sua vita, una storia di formazione in un mondo distopico e classista: qui la donna, Maetel o Maisha come è stata conosciuta per anni in Italia, è la guida nel viaggio su un treno cosmico del giovane Tetsuro (Masai) verso il poter avere una vita eterna con un corpo meccanico, che lo porterà poi invece a ribellarsi. Maetel è l’emblema della giovinezza e della libertà, e le sue avventure successive la porteranno poi a contrastare la madre, a riunirsi con la sorella Emeraldas e a incontrare Harlock.
Le donne sono importanti anche nella saga della Corazzata Yamato: la giovane Yuki Mori, Nova nell’edizione occidentale, è un membro importante dell’equipaggio, ma a guidare i viaggi spaziali sono le aliene Starsha, Trelena e Ruda, salvatrici del genere umano.
Le donne di Leiji Matsumoto rievocano fisicamente le ninfe e le fate, ma sono vicine alle combattenti samurai, alle Amazzoni classiche, alle entità portatrici di vita di tante tradizioni del mondo, da quelle nordiche alle leggende orientali, belle, seducenti, a volte pericolose, fondamentali per le vite dell’eroe e spesso eroiche loro stesse. Le donne di Matsumoto salvano e portano la vita nei mondi che attraversano, impalpabili come un sogno, indimenticabili come ogni grande passione.
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