Il nostro primo affondo nel tema caldissimo del momento per il mondo del fumetto, ossia l’ingresso a gamba tesa delle IA nel campo non più solo delle rifiniture o del potenziamento di un’opera ma della creazione al 100% dell’opera stessa, ha suscitato interesse e reazioni.
C’è un (giustificato?) timore che l’irrompere delle IA, con un ritmo di accrescimento di potenzialità sconosciuto fino ad ora nel campo dei cambiamenti delle tecnologie lavorative, non riesca ad essere gestito in tempi brevi dal mondo legislativo che si occupa della tutela del lavoro e delle proprietà intellettuali, dando vita a un far west dei diritti, che non giova sicuramente agli autori.
Oltre agli autori sentiti per la precedente puntata, abbiamo ricevuto altri pareri sul tema. Uno, quello di Fabio Celoni, è presente all’interno di una più lunga intervista che Celoni, autore Disney e Panini comics ha concesso a Plusnews. It e che uscirà a breve. Tra gli altri segnaliamo la riflessione densa e con un fondo di amarezza difficilmente celabile, che ci consegna Adriani Monti Buzzetti Colella, giornalista, scrittore, disegnatore, e responsabile redazione cultura del GR2, e il pensiero netto, e intransigente di Ediberto “Edym” Messina, disegnatore di Dago per l’Aurea. Il punto di partenza erano sempre le parole di Miyazaki Sensei.
Adriano Monti Buzzetti Colella:
“Il pensiero del maestro Miyazaki non si può che condividere. Senza contare i vistosi errori tecnici che l’erraticità insensibile del calcolo informatico inserisce nel risultato finale, la vera arte è e rimarrà sempre l’involucro di un’idea, di un’emozione. Bypassare in un sol colpo l’immaginazione creatrice e l’apprendistato dell’accademia per un freddo aggregato di numeri è solo un altro modo di sdoganare quell’anti-umanesimo strisciante che è il vero sottotesto dei nostri tempi scellerati”.
Come dicevamo una riflessione densissima e tagliente. Se possiamo sottoporre all’attenzione del pubblico un elemento tra i tanti posti sul tavolo della discussione da Monti-Buzzetti è questo “Bypassare in un sol colpo l’immaginazione creatrice e l’apprendistato dell’accademia per un freddo aggregato di numeri”
L’uso di programmi e tecniche che facilitano tutto a tutti sta lentamente ma sempre di più togliendo alle persone il dovere di un apprendistato. Non esiste più la gavetta, o se vogliamo usare termini più altisonanti “il periodo di formazione”. Oggi basta leggere un manuale di istruzioni, o fare un corso per ritenersi padroni dell’argomento. L’accademia invece era il luogo dove la formazione umana, personale e tecnica, procedeva con un tempo a misura d’uomo. Un periodo in cui ci si formava, e dove le nozioni e le tecniche apprese erano fissate nella memoria. Se oggi il tempo di apprendimento è quello della lettura di un manuale, o la visione di un tutorial di 20 minuti, verrebbe da pensare che il tempo di ritenzione del sapere appreso è lo stesso di quello usato per “apprendere”: ossia 20 minuti.
Ediberto “Edym” Messina:
"Gli artisti di ArtStation si sono uniti per protestare contro le immagini generate dall’ intelligenza artificiale, interessante trend nato questi giorni che sta avendo sempre più consensi, la proposta mossa da migliaia di artisti che hanno chiesto ad ArtStation di rimuovere i contenuti AI dal sito web. In questo ultimo anno abbiamo assistito a una vera e propria esplosione delle immagini generate dall’ intelligenza artificiale, portali come ArtStation che nascono per la condivisione dei lavori artistici degli utenti, è difronte al bisogno di implementare politiche e linee guida chiare contro le opere generate dall’ intelligenza artificiale, evitando di affiancare opere generate in AI alle opere realizzate da artisti." (Articolo tratto da 3D Art). Io personalmente ho iniziato questo mio DISSENSO da agosto. Nel frattempo, ho visto amici colleghi, curiosi forse, prendere alla leggera questo problema e postare immagini di Midjourney, delle volte valorizzandone il potenziale, o addirittura scrivere "col tempo migliorerà". Bene, per fortuna qualcosa si sta muovendo. Quanto meno nei pensieri e nell'essere concordi che questo strumento non può sostituire l'uomo e difficilmente potrà essere definito ARTE. Siamo in un periodo storico particolare. Vedo e so di amici colleghi che non hanno lavoro o aspettano o fanno prove, nell'attesa di.... Dobbiamo continuare a parlare e/o spiegare perchè uno strumento del genere potrebbe solo nuocere e la categoria specifica e chi fa Illustrazioni, sia analogiche che digitali? Questo gioco potrebbe essere utile a chi fino a ieri sapeva disegnare solo "l'omino dell'impiccato" e oggi diventa un "grande artista". Potrebbe essere utile a chi già è un professionista e vuole sperimentare? Certo. Ma utilizzalo come "trucchetto del mestiere"; non palesare. Non è questa Arte. Non dare spazio (cosa che già hanno fatto) ai committenti di accontentarsi. Prima o poi se le faranno da sole le illustrazioni con AI!!! Chi non lavora in questo ambito non sa cosa voglia dire andare avanti, e magari portare avanti una famiglia con il nostro mestiere. (Tanto sono solo giornaletti o/e disegnini) Questi sono gli stessi che risponderanno a questo post, "tanto il mondo va avanti e bisogna evolversi" (Qui non c'è evoluzione, solo annientamento) O come quei "cretini patentati" che scriveranno, ci saranno altre testate, altri personaggi (sono gli stessi tuttologi che consigliano la chiusura di quel personaggio, piuttosto che di un altro). Amico caro fatti i cazzi tuoi e pensa al tuo lavoro e stai attento che "AI" (fa male lo so) potrebbe bussare anche alla tua porta! Concludo con il mio motto dell'ultima ora: "A.I. non mi avrai mA.I.”!!!
Come si coglie dalle sue parole la posizione di Edym Messina è forse la più intransigente tra quelle finora raccolte. Ha ragione? È solo un profeta di sventura? Una Cassandra condannata ad avere ragione, ma a rimanere inascoltata? Solo il tempo lo saprà dire.
Intanto le IA diventano sempre più intelligenti. E noi forse, sempre più stupidi.
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