Lo strano mercato del 2022 propone dei casi interessanti. Il Monza tira dritto come un treno. Cragno, Pessina e Sensi, oltre a Ranocchia, sono nomi per club ambiziosi. Ma il Monza ha una marcia in più, o meglio due. Berlusconi e Galliani. Se tra due anni dovesse concorrere per lo scudetto non dovrebbe sorprendere più di tanto.
Chi invece fa una fatica mortale è la Roma. Ha perso (malissimo) Mkhitaryan, non solo perché rimpiazzare un giocatore del suo livello è difficilissimo, non solo perché a parametro zero e a quei costi è quasi impossibile (si pensi a Dybala), ma anche perché è finito a una diretta concorrente. Se questo non fosse sufficiente, la Roma ce la sta mettendo tutta per suicidarsi con Zaniolo. Anche quest’anno, con una gamba e mezza ha lasciato presagire che se esiste un fuoriclasse nella Roma, assieme a tre campioni come Pellegrini, Cristante e Abraham, è lui.
E la Roma che fa? Ci va in collisione. E come finirà? Con questo fenomenale giocatore alla Juventus. Dove vincerà moltissimo e sarà maggiormente tutelato. Soprattutto vincerà contro la Roma. Caput mundi dell’autolesionismo. Per gli aziendalisti a ogni costo sarà una perdita non imprescindibile perché qui ha fatto solo due gol (!). Però ha fatto vincere una Coppa europea. Il risultato è per un gol di scarto. Uno. E lo ha fatto lui. Come ci ricordava col suo recente post. È tanto vero che Abraham, il suo amico del cuore gli ha messo subito un like. È andato via anche Florenzi. A detta dell’universo giallorosso, una schiappa e un uomo discutibile. Strano che uno così abbia fatto trenta gol in campionato e 49 partite in Nazionale.
Se sul fronte cessioni non su muove una paglia fatta eccezione per i due azzurri e il fuoriclasse armeno, in entrata si registrano Svilar e Celik. Ora, tutti ne parlano benissimo. Speriamo, ma mai avremmo pensato che dopo le esperienze con Under e Ukan, ci saremmo ritrovati a festeggiare un terzino destro turco come fosse Cafù. È arrivato Matic a parametro zero, senza alcun dubbio un giocatore che mancava per elevare il tasso di esperienza, classe e equilibrio. Lui come Di Maria, asso argentino della Juve, rimpolpano la Legione Vecchie Glorie, con l’auspicio che abbiano ancora da dare. Tiene banco l’affaire Frattesi.
E qui le sfumature virano verso il noir. Frattesi costa uno sproposito. Il Sassuolo, con valutazioni da capogiro, di fatto annulla il vantaggio del 30% spettante alla Roma. La relazione privilegiata continua a essere a vantaggio degli emiliani che lo pretesero nell’affare che portò Defrel alla Roma (capito? Per Defrel, non Benzema), a sua volta come parte del rientro di Pellegrini. A loro sommiamo Politano e Ciervo, giocatori di cui la Roma si disfa sempre precipitosamente per poi ritrovarsi col cappio al collo. E questo mentre Pogba va alla Juve, gratis e Lukaku torna all’Inter, che ha acquistato Bellanova, completamente in omaggio. Qualcosa non torna. Oppure, sì. La Roma ha ancora molto da imparare sul fronte delle alleanze. Uno che invece nella Roma ci è stato e brilla altrove, è Pradé che ha messo a segno per la Fiorentina, Mandragora, Gollini e Luka Jovic. Per ora restano ai box un gran numero di nomi eccellenti, Dybala, Bernardeschi e Belotti attendono che sia svelato loro il destino, dagli astri o dagli agenti. È tutto davvero molto strano, in questo strano mercato 2022.
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