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Vito Tripi

Ciao Sandra!

Si è spenta a 90 nella sua casa romana la diva che fu musa di Fellini. Lavorò anche con Rossellini, Corbucci e tanti grandi nomi del cinema nostrano.


“Oh Dio, Ciro! Ciro!” questo grido di dolore e angoscia materno, con il suo caratteristico tono di voce acuto, è stato per anni un simbolo per Salvatrice Elena Greco al secolo Sandra Milo. Era l’8 gennaio 1990 durante il contenitore pomeridiano di Rai 2 L’amore è una cosa meravigliosa quando una telefonata in diretta annunciava alla nota presentatrice l’incidente mortale nel quale era coinvolto suo figlio Ciro. La Milo non riuscì a trattenere le lacrime e scappò dallo studio. Tale gesto fu immortalato e venne usato come titolo per un programma Mediaset (Ciro il figlio di Target), per alcuni spezzoni di Striscia la Notizia nonchè con un numero incalcolabile di meme.

Ciao Sandra Milo

E un’altra sua trasmissione, Piccoli Fans, è legata ad una leggenda metropolitana e ad una delle prime bufale che non girò sul web ma di bocca in bocca. Leggenda narra che durante la trasmissione uno dei bambini rivelasse coram populo l’adulterio materno con relativo tragedia familiare negli spalti. Questa cosa non è mai successa.

​Molti si chiederanno perché abbiamo aperto questo editoriale con queste notizie trash? Purtroppo oggigiorno la fetta più giovane degli spettatori e dei vari lettori del web è più attratta e, talvolta, conosce solo questi siparietti grotteschi. Fortunatamente, però, Sandra Milo è stata infinitamente di più.


​Nata a Tunisi nel 1933, da padre siciliano e madre toscana, trascorse infanzia e adolescenza tra Pisa e Lucca e il suo destino sembrava quasi scritto quando nel 1948, appena quindicenne, sposò un blasonato di cui resto subito gravida, ma il bambino morì alla nascita, prematura, e i due si separarono, tramite la Sacra Rota, dopo appena 21 giorni di matrimonio.

​Il fisico da maggiorata e il volto, nonché la voce da bambina, la imposero subito come bellezza cinematografica al suo esordio, nel 1955, al fianco di Albertone ne Lo scapolo. Grazie al suo amante, che poi sposò, il produttore ellenico Morias Ergas, ottenne la sua prima parte importante sul grande scherma assieme a Vittorio De Sica, e per la regia di Rossellini, con Il generale Della Rovere.

​Il giro di boa della sua vita sia professionale che sentimentale fu l’incontro con Federico Fellini. Egli, difatti, non solo contribuì alla sua maturazione artistica ma intraprese con lei una relazione adulterina durata 17 anni. Nei due capolavori del maestro riminese (1963) e Giulietta degli spiriti (1965), Sandrocchia (così veniva affettuosamente soprannominata dal regista) recita nei panni di una femme fatale, ironica e disinibita che incarnava l'immaginario erotico del regista. Per entrambi i film vinse il Nastro d'argento come miglior attrice non protagonista.

​La sua carriera cinematografica era all’apice: lavorò con nomi come Zampa, Risi, Salce, Festa Campanile e Angeli, poi nel 1968 l’attrice decise di prendersi una pausa dai set per dedicarsi maggiormente alla famiglia. Ci fu un suo breve rientro nei primi anni 80 e ricordiamo la divertentissima pellicola Tesoromio in cui recita assieme a Dorelli, Salerno, Pozzetto e Zeudia Raia.


​Già dagli anni sessanta si manifestano le sue idee socialiste data la sua vicinanza a Pietro Nenni. Ma sarà con l’astro nascente del PSI, nonché suo amante, Bettino Craxi che scenderà in campo in più occasioni. Nei primi anni 80 riuscì ad entrare a Rai, in primis con una sua rubrichetta in Mixer poi ottenendo delle vere e proprie conduzioni nelle varie fascie orarie.

​Poi ci fu un nuovo periodo di eclissi dagli schermi sino agli anni 2000. Ecco in questi ultimi vent’anni la Milo prese parte a vari programmi Tv, quasi sempre come ospite od opinionista, sia in Rai che a Mediaset. Come seconda giovinezza prese parte al bizzarro docu-reality Quelle brave ragazze. La sua ultima fatica fu nella serie comica di Prime Video Gigolò per caso assieme a De Sica Jr.


​Ella fu sempre attiva in numerose attività culturali e anche di beneficenza ricordiamo Etruria Cinema e Sguardi al Femminile, premio e rassegna ideate e curate dal nostro direttore Pier Luigi Manieri.


​Sandra Milo a deciso di chiudere gli occhi con la massima discrezione la mattina del 29 gennaio nella sua casa romana accudiata dall’amore dei suoi figli. Coccolata e rincuorata da quella famiglia per la quale aveva deciso di rinunciare agli onori delle cronache.

Ciao Sandra

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