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La redazione

Campidoglio, “Luciano D’Alessandro. L’ultimo idealista” in mostra al Museo di Roma in Trastevere

Fino al 5 settembre 2021 la prima antologica, a cura di Roberto Lacarbonara, dedicata a uno dei massimi protagonisti del fotogiornalismo italiano


È dedicata a Luciano D’Alessandro (Napoli, 1933 - 2016), uno dei massimi interpreti italiani del reportage e dell’immagine sociale, radicale osservatore delle marginalità e delle forme di reclusione, delle utopie collettive e della loro dissoluzione, la mostra antologica Luciano D’Alessandro. L’ultimo idealista, ospitata al Museo di Roma in Trastevere dal 27 aprile al 5 settembre 2021.

L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è prodotta dallo Studio Bibliografico Marini – Archivio Luciano D’Alessandro con i servizi museali di Zetema Progetto Cultura. A cura di Roberto Lacarbonara.

L’ingresso è gratuito per i possessori della MIC card.


La mostra, che ripercorre, per la prima volta, circa sessant’anni di ricerca fotografica del fotografo partenopeo a cinque anni dalla sua scomparsa, rappresenta la prima antologica dopo le prestigiose mostre conseguite in vita: la collettiva a Camera 16 (Milano, 2010) con Lisetta Carmi e Mario Dondero, la retrospettiva del 2009 al Museo di Capodimonte e quella del 2006 a Villa Medici a cura di A. Bonito Oliva, la collettiva alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (2006) e alla Peggy Guggenheim Collection di Venezia (2005).


Il percorso espositivo si snoda lungo 5 sezioni tematiche: “Gli esclusi”, “Dentro le Case”, “Dentro il lavoro”, “Colera a Napoli”, “Terremoto in Irpinia”. Ognuno di questi ambiti costituisce un diverso territorio di investigazione fotografica in grado di restituire la piena consapevolezza di un autore e un intellettuale che, come pochi altri, ha saputo attraversare mezzo secolo senza retorica ma con il coraggio e l’ostinazione del giornalista, dell’osservatore, dell’ultimo idealista.


Dalla ricerca su “Gli Esclusi” alla metà degli anni Sessanta (1965-67) – il primo vero documento sulla condizione silenziosa dei malati mentali – ai documenti fotogiornalistici per L’Espresso, Time, L’Europeo, Daily Telegraph, Die Zeit, Le monde, l’Unità e il Corriere della Sera, realizzati tra Europa, Unione Sovietica e Sudamerica, D’Alessandro testimonia la sua ostinata reinterpretazione del mondo, con le devianze e la rapida trasformazione globale. Una realtà fatta di muri e secessioni, con una crescente divergenza tra le classi sociali e con le conseguenze incontrollabili di una crescita indiscriminata.

Napoli, la terra nativa ed elettiva di D’Alessandro, la sua gente, le sue case, sono i luoghi della rigenerazione dello spirito, spazi di autenticità, dove persistono modelli rituali e paradigmi antropologici celati nelle storie della quotidianità e della semplicità. Non semplici “tessere” del visibile quotidiano, ma polemica, ammonimento, prova documentale e in certi casi, senza alcuna complicità, memoria amara.


A corredo della mostra anche il volume POSTCART EDIZIONI, a cura di Roberto Lacarbonara, contiene testi del curatore e i contributi di due grandi amici e colleghi di Luciano D’Alessandro: Lisetta Carmi e Gianni Berengo Gardin.


Cenni biografici dell’autore

Il fotografo e giornalista Luciano D’Alessandro (Napoli, 1933-2016) intraprende la carriera professionale negli anni ’50 realizzando reportage giornalistici in collaborazione con testate nazionali e internazionali (Il Mattino, L’Espresso, Time, Life, L’Europeo, Corriere della Sera, Daily Telegraph, Die Zeit, Le Monde, l’Unità…). L’attenzione ai temi sociali è costante in tutte le sue ricerche su questioni quali lavoro, disparità sociale, condizione degli ultimi, come nel fondamentale “Gli Esclusi”, inchiesta condotta nel Manicomio Materdomini di Nocera Superiore (1969) o nelle ricerche al fianco di Gianni Berengo Gardin, “Dentro le case” (1977), “Dentro il lavoro” (1978).



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