top of page
La redazione

ARGOT 40, quarant’anni di ricerca teatrale

Dal 17 ottobre 2024 un programma denso di eventi, prime assolute, progetti speciali, spettacoli, proiezioni e una mostra al WeGil per celebrare i 40 anni di attività dello storico spazio “factory” romano.



Argot 40

L’Argot compie 40 anni. Con resilienza, tenacia e perseveranza, senza mai smarrire la rotta, ha attraversato generazioni e generazioni di autori, attori e registi e corsi e ricorsi storici riuscendo a mantenere la sua natura e a resistere nel tempo adattandosi camaleonticamente ai cambiamenti storici e culturali di questa città. 


Un luogo, l’Argot Studio, che ha avuto da sempre la vocazione ad essere uno spazio aperto alla possibilità di pensare il teatro e di farlo sul campo, un attento osservatorio continuo sulla drammaturgia italiana e sulle nuove leve di attori e registi che periodicamente contribuiscono a cambiare e rinnovare il modo di fare teatro. Una vera e propria factory dove sperimentare un fecondo confronto artistico e un'interazione continua fra la scrittura drammaturgica e i gruppi di attori e registi che mettono in scena le opere. Una casa per gli artisti, ma anche per il pubblico da sempre fortunati spettatori di quello che è stato definito da tutti il luogo del “cinema vivo”, dove il sudore, gli sguardi, i silenzi degli interpreti diventano protagonisti assoluti della narrazione grazie alla possibilità di godere della prossimità con gli attori e di regalarsi una visione in “primo piano” dello spettacolo.


Ci regaliamo allora per questo anniversario una stagione fatta di grandi ritorni con artisti che in questi 40 anni hanno vissuto lo spazio con assiduità o semplicemente attraversandolo, con chi ha mosso solo i suoi primi passi o chi ha continuato a giocare e sperimentare a casa argot. Ma anche con artisti affermati o giovani leve di autori/registi/attori che si affacceranno per la prima volta all’argot per rendere omaggio a questo luogo simbolo della sperimentazione e della ricerca.


E lo faremo come sempre, ovvero rendendo omaggio al teatro e alla drammaturgia contemporanea, alla poesia e alla musica, e da quest’anno anche al cinema nato in questi 40 anni da queste sperimentazioni, intrecciando generazioni diverse che abiteranno quello spazio magico che è l’Argot Studio.


ARGOT 40. Dal 17 ottobre 2024, con l’inaugurazione della mostra al WeGil, prende il via ARGOT 40,  un calendario densissimo di eventi per celebrare non solo la storia di uno dei più longevi centri di ricerca italiani dedicati alla nuova drammaturgia e alla produzione di talenti emergenti nel panorama nazionale, ma anche la storia di un’era, quella a cavallo degli anni ’80 e ’90, dove il fenomeno delle cantine teatrali romane e delle avanguardie lasciava il posto ad una nuova generazioni di autori, interpreti e registi che avrebbero segnato la scena culturale italiana negli anni a venire, non solo in teatro ma anche nel cinema e nella televisione. Oggi Argot continua ad essere un luogo di produzione, ricerca e sperimentazione all’avanguardia riconosciuta a livello nazionale e un punto di riferimento nella storia culturale e teatrale nella città di Roma, in grado ancora di parlare la lingua del suo tempo contemporaneo, guardando al futuro e all’innovazione dei linguaggi della scena teatrale e dello spettacolo dal vivo.


LA MOSTRA. Primo evento per questo speciale compleanno è la mostra presso il WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio nel cuore del quartiere Trastevere di Roma. Con la curatela di Tiziano Panici, in esposizione, dal 18 al 22 ottobre, oltre a foto di scena e locandine originali, 10 opere inedite di Leonardo Crudi, uno tra i più rappresentativi artisti contemporanei la cui arte rielabora l’estetica del manifesto d’avanguardia: 10 rielaborazioni delle immagini grafiche delle principali produzioni che hanno reso celebre l’Argot sul finire degli anni ‘90 e che lo hanno trasportato fino al nuovo millennio.

1987/1988 - “Italia Germania 4-3” di Umberto Marino; regia di Sergio Rubini; con Fabrizio Bentivoglio, Margherita Buy, Mattia Sbragia, Ennio Coltorti

1993/1994 - “Uomini senza donne” di Angelo Longoni; con Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi

1994/1995 - “Shakespea Re di Napoli” di Ruggero Cappuccio con Ciro Damiano e Claudio Di Palma

1995/1996 – “Romeo e Giulietta” di W. Shakespeare; regia di Maurizio Panici; con Valerio Mastandrea, Micol Pambieri, Marco Giallini, Rolando Ravello, Alessandra Costanzo, Massimiliano Franciosa; Scene e Costumi Tiziano Fario 

2001/2002 - “Maria Zanella” di Sergio Pierattini; regia di Maurizio Panici; con Maria Paiato; premio UBU 2005

2002/2003 “Giulio Cesare o della congiura” di W. Shakespeare; regia di Maurizio Panici; con Edoardo Sylos Labini, Leandro Amato, Francesco Frangipane, Massimiliano Benvenuto, Francesco Maria Cutrupi, Giuseppe Argirò. 

2009/2010 - “Kvech” di Steven Berkoff; regia di Tiziano Panici

2011/2012 - “Prima di andar via” di Filippo Gili; regia di Francesco Frangipane; con Vanessa Scalera, Giorgio Colangeli, Filippo Gili, Michela Martini, Silvia Siravo.

2020/2021 “Segnale D’allarme - La mia battaglia VR” di Elio Germano e Chiara Lagani; regia Omar Rashid; con Elio GermanoIl Manifesto n.10 è stato realizzato per ARGOT_40 ovvero la nuova stagione di Argot che verrà lanciata nell’autunno del 2024.


TRA CINEMA E TEATRO

La lunga e ricca stagione celebrativa i 40 anni di ARGOT si aprirà il 21 ottobre con CINEMARGOT la rassegna che, fino al 25 ottobre, proporrà in 5 giorni 5 film tratti da spettacoli nati o prodotti nello spazio romano e che, a ogni proiezione, vedrà la presenza, dei registi e dei protagonisti delle pellicole.


L’intreccio tra teatro e cinema è stato un fil rouge dell’Argot in tutti i 40 anni della sua storia. Negli anni 90 del secolo scorso i protagonisti assoluti sono stati i due autori e registi Umberto Marino e Angelo Longoni, i cui successi teatrali nella sala trasteverina si sono trasformati in vere e proprie imprese cinematografiche (basti pensare a Italia Germania 4-3. Volevamo essere gli U2 e Cuore Cattivo di Marino e Naja e Uomini senza Donne di Longoni). Per poi, passando per Angelo Orlando e Ruggero Cappuccio, arrivare al nuovo millennio dove protagonisti di questo connubio magico teatro/cinema sono stati Francesco Frangipane e Filippo Gili con Prima di andar via, Dall’alto di una fredda torre, Il gabbiano e Angeli.


Apre la rassegna, il 21 ottobre Barbara di Angelo Orlando alla presenza del regista e di Valerio Mastandrea, Daniele Silvestri, Massimiliano Bruno; segue, il 22, Dall’alto di una fredda torre di Francesco Frangipane che dialogherà con Filippo Gili e il cast del film; il 23 la proiezione di Naja di Angelo Longoni con ospiti il regista, Enrico Lo Verso, Francesco Siciliano, Adelmo Togliani; il 24 Shakespea Re di Napoli di Ruggero Cappuccio e Nadia Baldi. La cinque giorni si conclude, il 25 ottobre, con Cuore cattivo di Umberto Marino che vedrà la partecipazione del regista e di Kim Rossi Stuart, Massimo Wertmuller, Massimo Ghini e altri componenti del cast.


Le proiezioni proseguiranno nel corso di tutta la stagione, fino ad aprile, con un appuntamento al mese. In programma Italia Germania 4 a 3 e Volevamo essere gli U2 di Umberto Marino, Uomini senza donne di Angelo Longoni, Prima di andar via di Michele Placido (dallo spettacolo di Francesco Frangipane), Il gabbiano di Filippo Gili, Angeli di Filippo Gili e Andrés Alce Maldonado 


IL TEATRO

Attesissima la stagione teatrale che vedrà protagoniste le eccellenze della scena nazionale con otto spettacoli, di cui 3 in prima assoluta, e un doppio evento. Ad aprire il cartellone, il 21 novembre, il ritorno a Roma di Una relazione per un’accademia di Franz Kafka interpretato e diretto da Tommaso Ragno, una produzione Argot Produzioni in collaborazione con Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito. (fino al 24).


Il 19 dicembre (fino al 22) sarà la volta di Jago di e con Roberto Latini, una produzione Compagnia Lombardo Tiezzi. Dal 16 al 19 gennaio 2025, in scena, con la regia di Valerio Binasco, lo storico spettacolo Il cortile di Spiro Scimone, con Francesco Sframeli, Spiro Scimone e Gianluca Cesale, una produzione Compagnia Scimone Sframeli.


Il 30 e il 31 gennaio doppio evento speciale, Il teatro di Antonio Latelladue serate insieme al regista per parlare del suo teatro attraverso i documentari di Lucio Fiorentino realizzati durante le prove dello spettacolo Chi ha paura di Virginia Woolf e del progetto BAT_Bottega Amletica Testoriana, che verrà proiettato per la prima volta a Roma.


Dal 20 al 23 febbraio, una prima assoluta con Lodo Guenzi, Eleonora Giovanardi, Giovanni Anzaldo e Matteo Gatta in Toccando il vuoto, di David Greig con la regia di Silvio Peroni, una produzione Argot Produzioni // Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini per Infinito.


Il 6 marzo un altro debutto firmato Argot Produzioni, Macbeth, uno spettacolo scritto e diretto da Filippo Gili con Anna Ferzetti e Massimiliano Benvenuto, in scena fino al 9.


E dal 20 al 23 marzo, ancora una produzione Argot Produzioni, Stabat mater di Antonio Tarantino con Fabrizia Sacchi e la regia Luca Guadagnino (con Stella Savino).


Il 3 aprile la prima assoluta di Appunti per il futuro di e con Elena Arvigo, tratto da La guerra non ha un volto di donna di Svetlana Aleksievich, Il Libro del potere e La prima radice di Simon Weil una produzione Compagnia Elena Arvigo // Santarita&Jack Teatro con Teatro Out Off che sarà in scena fino al 6 aprile.


La stagione teatrale chiuderà con un altro atteso debutto, FILIPPO TIMI LIVE. Quattro piccoli sorsi… di me dal 10 al 13 aprile. 


ARGOTHAPPENING.

A partire da novembre in programma anche un evento a sorpresa al mese con i volti più amati del teatro e del cinema, per parlare di letteratura, libri, poesia e musica. 


FORMAZIONE e PROGETTI SPECIALI

In questi 40 anni, Argot si è affermato, oltre come osservatorio sui giovani e sul contemporaneo, anche come spazio formativo. Rinnovata quindi la collaborazione con Dominio Pubblico (il progetto dedicato agli under 25 che quest’anno compie 11 anni) e Green Days, la rassegna teatrale under 35; la sesta edizione di OVER, progetto di rete nazionale e premio per lo sviluppo e la messa in scena di progetti emergenti che vogliono affermarsi professionalmente nel mondo dello spettacolo e la Scuola di perfezionamento Argot diretta da Filippo Gili, Massimiliano Benvenuto e Arcangelo Iannace.


LA STORIA: DA IL CIELO AD ARGOT 

IL CIELO è il nome del locale che negli anni ‘70 aveva ospitato alcuni dei gruppi teatrali che hanno rivoluzionato il modo di far partecipare il pubblico a teatro, portando gli spettatori in spazi solitamente piccoli e non convenzionali, che oggi definiremmo spazi off o “fringe” ma che all’epoca si chiamavano semplicemente “cantine”. Qui un giovanissimo Maurizio Panici muoveva i suoi primi passi in ambito teatrale, da autodidatta, formandosi nella compagnia La Giostra, insieme a personaggi come Luigi Maria Musati, Romano Rocchi, il compositore e pianista Antonello Neri.

Nell’anno 1984 Panici, deciso a cambiare radicalmente il linguaggio e la proposta artistica presente nella capitale rileva lo spazio storico, battezzandolo con un nuovo nome capace di rispecchiare questo forte cambio d’identità: Argôt.Panici sentiva la necessità di trovare un nome che fosse facilmente riconoscibile, ma che rappresentasse il pensiero che in quel momento muoveva un giovane artista nell’aprire uno spazio nella capitale. Il nome Argot affonda le sue radici nel binomio Art. Got., l’arte della luce per i popoli nordici che nella progettazione delle loro cattedrali gotiche puntavano verso il cielo. Una tensione che nasceva dalla volontà di elevare l’atto artistico oltre i confini quotidiani per elevarsi verso un ideale più alto. L’equipaggio che si imbarcò allora in quell’impresa, oltre al visionario Maurizio Panici, contava Marco Delogu e Sergio Colabona, oggi rispettivamente due delle maggiori autorità culturali nel campo della fotografia e dell’audiovisivo in ambito nazionale e internazionale, con i quali fu aperto anche l’Argot Teatro, un secondo spazio al numero 21 di Via Natale del Grande, dove da un’ex-lavanderia fu creata una seconda sala teatrale che ospitò le prime produzioni made-in-argot. A bordo c’erano anche l’artista e scenografo Tiziano Fario e Serena Grandicelli, compagna di vita di Maurizio e per anni responsabile della comunicazione e curatrice artistica dello spazio. Così ebbe inizio una delle più importanti imprese teatrali della storia recente della capitale (e non solo) destinata a resistere e a trasformarsi per oltre quattro decenni.

3 visualizzazioni

Post correlati

Comments


bottom of page