E va bene, parliamo del Festival di Sanremo. Ci sono in verità cose molto più interessanti di cui poter ragionare, ma questo è il tempo di Sanremo e bisogna farlo, è una legge non scritta della Repubblica Italiana.
Io, devo dirlo, non sono mai riuscito nella vita a vedere per intero una serata. Sì, certo, perché sono tutte troppo lunghe e noiose, infarcite di riempitivi inutili, ma soprattutto perché non mi interessava, perché non fa parte della mia cultura, del mio mondo. Il Festival è sempre stato per me una cosa che sta lì, che sai che arriva ogni anno, come Natale, Carnevale, il Capodanno cinese o il Ramadam. Una festività che appartiene a una religione a me estranea. Una cosa che sta lì come il colosseo o l’altare della patria, che noi romani chiamiamo “la macchina da scrivere”. E’ brutto, ingombrante, ma c’è, sta lì e in qualche modo ti abitui alla sua presenza. Ecco, il Festival per me è come l’altare della patria. La patria di qualcun altro. Non che non ci abbia provato eh? Ci provo ancora talvolta, perché in mezzo a quella fiera paesana ci casca ogni tanto qualche talento vero, qualche artista degno di tal nome. Ma è come cercare un gioiello in un cassonetto, per trovarlo devi ruspare in mezzo a troppa mondezza.
Va detto però che un fenomeno di tale portata, seguito da milioni di persone, non può essere ignorato. Allora vediamo un po’ cosa abbiamo trovato in queste due prime serate, premettendo che non potevo permettermi una dose intera, che mi avrebbe indotto pensieri suicidi, quindi qualcosa me lo sono (più o meno volutamente) perso. Dunque alla fine ecco qualche flash del festival, in ordine rigorosamente casuale e con qualche inevitabile mancanza.
Folcast
Due palle così con quella canzone intrisa di melodismo italiota, che peraltro hanno apprezzato in molti. Avrà pure talento, ma il brano a me ha solo annoiato.
Avincola
Aveva una canzoncina carina, tutto sommato avrei preferito passasse lui invece di Folcast (ma cambia stilista, te prego!).
Arisa
Interpreta una canzone di Gigi D’Alessio che manco a li cani. Orrore.
Max Gazzé
Ironia e creatività di un vero musicista, una boccata d’aria fresca nell’atmosfera stantia dell’Ariston, grazie Max.
Willye Peyote
Bravissimo, un pezzo eccellente, si balla che è un piacere e, ne sono certo, farà il botto..
Peccato sia andato in onda quasi all'una di notte. Avrebbe meritato un orario migliore.
Gigliola Cinquetti
L’incarico affidatole, insieme a Fausto Leali e Marcella Bella, era quello di riesumare antichi successi sanremesi. Niente di entusiasmante dal punto di vista musicale, ma ragazzi, se
sentirla cantare Non ho l'eta a 74 anni è spiazzante, va detto che la signora, non so come faccia, ma è più bella oggi di quando debuttò al festival a 16 anni, una splendida aliena.
Extraliscio
La band del grande Mirko Mariani, musicista di grande creatività e altrettanto grande curriculum, insieme a Davide Toffolo dei Tre allegri ragazzi morti! Questa si è una bella sorpresa, molto piacevole, evviva. E il loro è anche un pezzo decisamente bello e divertente.
Laura Pausini Annunciata con rulli di tamburo e squilli di trombe preceduta da un video che testimoniava la vittoria ai Golden Globe, incensata oltre ogni limite dai due presentatori manco fosse Ella Fitzgerld. E poi parte la canzone, che è la solita lagna romantica e ultramelodica, come ti sbagli? Per dormire è meglio del tavor.
Meno male che c'è Lo stato sociale con le sue bizzarre performance e i testi sempre ironici e acuti. Dopo la Pausini un po' di vitalità ci voleva proprio.
Fiorello
“Gli scavi sopra”, la sua canzone “alla Vasco” sugli anziani che osservano i cantieri stradali è una piccola genialata, lo devo dire.
Bugo
Lui ci piace a prescindere, il brano paga un po' lo scotto allo stile Sanremo, ma con dignità.
Wrongonyou
E’ il cantautorato “Indie” che va tanto di questi tempi. A me dà un senso di depressione cosmica, Testi insulsi, melodie scontate, inoffensività come stella polare. Irrilevante.
Greta Zuccoli
Se avesse cantato la stessa canzone 40 anni fa sarebbe risultata già vecchia.
Davide Shorty
Brano frizzante ben cantato, con inevitabile inserto rap che ornai è una tassa per tutti. Però è una gradevolissima pop song con un gran bell’arrangiamento orchestrale stile americano anni ’50. Bravo.
Dellai
Carini, freschi, giovanissimi. Ispirano simpatia. Il brano è un po' una filastrocca ma ci sta.
Colapesce e Di Martino. Loro sono bravi, è indiscutibile e lo sappiamo da ben prima del Festival, ma il brano non mi convince un gran che, hanno fatto di meglio, sia singolarmente che in coppia.
Orietta Berti
La Berti fa la Berti, e chi la sposta?
Loredana Bertè
Fa la Bertè, non ci si può sbagliare.
Gaia
Ennesima creatura Defilippica che approda a Sanremo. Presenta un originalissimo (ah ah ah... scherzavo) flamenco pop. Ma cantare canta, alla fine un "caruccia" se lo merita.
L'omaggio a Morricone con Metti una sera a cena diretta dal figlio Andrea è un piacere d'ascolto e non è poco considerato dove siamo.
Il volo
Qui non esprimo giudizi per non cadere nel penale, ma so che cercano personale scavante nelle miniere di cobalto del Congo, perché non farci un pensierino, ragazzi? Ve la butto lì, potrebbe essere un'idea, no?
Malika Ayane
Me la so' persa. Che peccato, eh?
La rappresentante di lista
Un brano anche quello influenzato dal Sanremo Style ma ha un ritornello che acchiappa e che sentiremo sicuramente ancora a lungo da tutte le radio. E poi la band gira bene, zero fuffa.
Elodie
Sì, ok, sei riuscita ad emergere nonostante le umili origini, ma basta ripeterlo, ormai lo sanno tutti, rischi di diventare patetica. Non ti serve, hai una gran voce, sei bella e brava e puoi solo diventarlo di più.
Gigi D’Alessio
In versione trapper, tie'!
Omioddio! Vorrei lanciarmi dalla finestra ma è chiusa, così alla fine me lo vedo. Lui è un po’ ridicolo conciato così alla sua età, circondato da una crew di ragazzi che rappano a mille all’ora. Il tentativo di mettersi al passo coi tempi è quasi penoso, ma…sapete che c'è? Alla fine il pezzo mi è piaciuto, ha un gran tiro e si ascolta volentieri. Ora il merito sarà anche della crew, ma che vi devo dire? Sono costretto a promuoverlo.
Random
Uno strazio.
Fulminacci
Bravo. Una canzone azzeccata, pop, melodicamente evocativa, gradevole. Anche questa la risentiremo parecchie volte, perché funziona alla grande.
Achille Lauro
Ospite fisso in ogni serata, è il fenomeno del momento. Non essendo più un giovane da parecchio tempo, potrei dire che queste cose le ho viste fare da Renato Zero decenni fa. E prima di lui da Bowie e diversi altri, quindi non mi eccita molto. Certo, questo non vuol dire che non si debba fare più, lo spettacolo è spettacolo, in ogni epoca. Fossi in lui però, penserei a un corso di dizione, che quell’italo romanesco strascicato de borgata davvero non si può sentire. E poi gli vorrei chiedere una cosa che mi ha sempre incuriosito: ma come caspita ti è venuto in mente di scegliere come nome d’arte quello di un piroscafo che portava il nome del suo armatore? Come i cassieri di banca che negli anni 80 mettevamo l’orologio sul polsino... sei un cantante, Achille!!! Cantante…
Ibra
Protagonista con Amadeus di scenette artificiali e mal recitate, non si capisce bene che ci faccia lì, Per carità, lo sappiamo che gli ospiti internazionali quest’anno sono irraggiungibili per il Covid, ma cosa c’entra Ibra con Sanremo, con la musica? Fategli fare il suo mestiere, che quello sì sa farlo bene.
Conclusioni
Potrebbe sembrare presto per le conclusioni, visto che il Festival ha ancora solo due serate al suo attivo, ma onestamente non so se ne vedrò altre. Perché per godere di pochi bei momenti devi sorbirti troppa roba strasentita, retorica, noiosa come un film di Tarkowsky, irreparabilmente banale come un discorso di Di Maio. Ma è anche vero che il parere mio è personale e non sposta niente, certe cose sono quelle e quelle restano. Come l’altare della patria il festival non lo smuove nessuno. E’ Sanremo bellezza e non puoi farci niente.
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